Diagnostica per immagini

Radiologia dello Scheletro

Cefalù, Petralia, Castelbuono, Gangi, Campofelice di Roccella

La radiologia delle ossa e dell’apparato scheletrico è la più antica applicazione dei raggi X allo studio del corpo umano.
Il prodotto finale di tale applicazione è la radiografia, per ottenere la quale è necessaria l’esposizione del corpo ad una piccola dose di radiazioni ionizzanti.
La radiografia ossea produce immagini di segmenti ossei del corpo inclusi mani, polsi, braccia, piedi, gambe, ginocchia e colonna vertebrale.
Cos'è la radiologia dello scheletro?

La radiologia dello scheletro i cui sinonimi più usati sono rx total body o radiografia di tutto il corpo è l’indagine che in senso letterale fa la radiografia di tutte le strutture ossee del corpo umano. Questa, cosi come denominata, è una metodica limitata strettamente a pochissime indicazioni diagnostiche.

Piu comunemente quando parliamo di radiologia dello scheletro, facciamo di solito riferimento allo studio di singoli segmenti scheletrici del corpo umano a scopo diagnostico: per esempio la radiografia del torace o la radiografia della colonna vertebrale.

C’è da dire che nonostante il passare degli anni, la radiologia dello scheletro mantiene invariata in alcune indicazioni diagnostiche tutta la sua validità in quando esame di primo livello di facile esecuzione poco costoso e in ogni caso essenziale nella diagnostica dei segmenti scheletrici e delle articolazioni.

Come funziona la radiologia dello scheletro?
Le differenti parti del corpo assorbono i raggi X in diversa misura, in ragione della loro densità, determinata dal contenuto in calcio (elemento di numero atomico relativamente elevato che arresta in maniera netta e selettiva le radiazioni). L’osso a causa dell’elevata densità, per il cospicuo contenuto calcico, assorbe molto di più (intensamente radiopaco) dei tessuti molli come i muscoli, adipe e parenchimi che si lasciano facilmente attraversare.

Così l’osso appare bianco, mentre i tessuti molli grigi e l’aria nera. Le immagini radiografiche sono poi conservate sottoforma di negativo fotografico o più verosimilmente come immagine digitale che può essere archiviata elettronicamente.

La radiografia scheletrica si svolge secondo tecniche che prevedono proiezioni radiografiche specifiche per i diversi componenti ossei esaminati. Cranio, rachide nei suoi segmenti, ossa degli arti e del bacino.

Per l’esame di ogni elemento scheletrico vige la regola basilare delle 2 proiezioni ortogonali: ciò significa che l’indagine deve essere effettuata, quando possibile, in 2 incidenze proiettive perpendicolari fra loro, allo scopo di ottenere una visione geometricamente completa della parte anatomica. Le formazioni ossee più complesse, piccole o sovrapposte a strutture molto dense possono richiedere, per il loro studio, incidenze particolari o ripresa di piani topografici.

Perché si fa?

Generalmente la radiografia delle ossa e dell’apparato scheletrico, viene fatta per individuare una patologia acuta o cronica delle ossa e delle articolazioni.
Molte volte viene effettuata per guidare interventi di chirurgia ortopedica come la stabilizzazione dei corpi vertebrali, l’innesto di cartilagine o la riduzione di fratture, per stimare il danno causato da infezioni ossee o articolari, artriti, anormale crescita ossea e malattie ossee come l’osteoporosi.

Che succede durante l'esame?

Per l’esecuzione dell’esame radiografico osseo solitamente si utilizza un tubo di raggi X, sospeso sopra il lettino ove è sdraiato il paziente.

Una cassetta radiografica è posta sotto il lettino e contiene la pellicola radiografica, che impressionata dai raggi X svilupperà l’immagine radiografica, o una piastra sulla quale resta un’immagine latente, poi letta col laser per estrapolare ed elaborare un’ immagine digitale sullo schermo del pc.
Per i pazienti allettati esiste anche un’apparecchiatura radiografica portatile dotata di un tubo radiogeno, connesso a un braccio flessibile, esteso sopra il paziente e di una cassetta radiografica posta al di sotto.

E dopo l'esame?

Una volta eseguito l’esame il paziente attende in sala di attesa che il radiologo valuti la qualità delle immagini e l’eventuale necessità di eseguire ulteriori proiezioni.
Spesso è utile porre al paziente alcune domande in modo da avere informazioni riguardanti la sua storia clinica e il motivo dell’esame.

Dove e quando si ritira l’esame

Generalmente l’esame viene consegnato direttamente al paziente dopo la refertazione del medico. Da oggi è possibile prenotare l’esame online collegandosi al sito dello studio.

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