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Epidemiologia della osteoporosi

Febbraio 7, 2021

L’impatto dell’osteoporosi nella popolazione è molto elevato.

Informazioni sull’epidemiologia dell’osteoporosi

L’analisi dell’epidemiologia dell’osteoporosi aiuta a capire l’importanza di questa patologia sia dal punto di vista sanitario che economico.

Distribuzione della osteoporosi nella popolazione

In Italia si stima che ne siano affetti 3,5 milioni di donne e un milione di uomini. Tra vent’anni il numero delle persone affette da osteoporosi aumenterà del 25%. Nella popolazione ultracinquantenne il numero di fratture di femore supera le 90.000. A causa delle mancate diagnosi delle fratture da osteoporosi il loro numero potrebbe essere 10 volte superiore. Il rischio di mortalità per fratture osteoporotiche vertebrali e femorali risulta essere il 9% ad un mese e il 36% a un anno.

In sintesi, l’impatto economico di una patologia così diffusa è naturalmente molto elevato. Le fratture da fragilità causano grandi invalidità e limitazioni funzionali, facilitano l’insorgenza di altre patologie , e riducono la qualità di vita. Il paziente con osteoporosi necessita di una presa in carico globale con interventi da svolgersi in team e con un progetto riabilitativo individuale. Lo studio di radiologia di Campofelice da tempo si occupa della diagnosi e della terapia dell’osteoporosi con specialisti competenti per ridurre il rischio di incorrere nelle problematiche legate a tale patologia

Cause di osteoporosi

L’osteoporosi colpisce maggiormente le donne in menopausa e gli uomini di età superiore ai 65 anni. Anche  la predisposizione genetica con la patologia è un fattore da tenere presente. Oltre al genere e all’età, altri fattori di rischio riguardano:

  • stile di vita sedentario;
  • abuso di alcool;
  • tabagismo;
  • magrezza eccessiva;
  • eccesso di sale o di zuccheri nell’alimentazione;
  • assunzione di farmaci osteopenizzanti (antiepilettici, antiretrovirali, immunosoppressori, corticosteroidi sistemici, chemioterapici ed altri);
  • alcune patologie (patologie endocrine, sindromi da malassorbimento, alcune malattie croniche intestinali ed altre);
  • amenorrea;
  • familiarità.
Conclusioni

E’ evidente che uno stile di vita sano ed equilibrato sia nell’alimentazione che nell’attività fisica in età giovanile  riduce notevolmente il rischio di sviluppare questa patologia in età avanzata.

La densitometria ossea eseguita già in età giovanile aiuta a comprendere il rischio di insorgenza di osteoporosi in età più avanzata.

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